Forame e le sue grotte
Il toponimo di Forame deriva da foramen, ossia “grotta interna”. E’ costituita da un insieme di borgate posizionate lungo i terrazzamenti sulle pendici della Valle del Malina.. Le case erano edificate usufruendo della pietra piasentina, che qui non manca. Pensiamo alla cava di Salandri il cui materiale estratto contribuì alla edificazione del Tempio Ossario di Udine.
Gli strati rocciosi del monte hanno procurato nel tempo il sostentamento alla popolazione con le cave di pietra e le due fornaci di calce oramai dismesse e demolite di Borgo Ponte e Gravis. Forame e’ un piccolo centro, ma è in grado di offrire autentici tesori, come l’altare ligneo dorato (slati altar), datato 1701, di tradizione e scuola slovena, opera del maestro Bartolomio Ortari di Caporetto, custodito nella chiesa parrocchiale dedicata a San Antonio Abate, dove è pure possibile ammirare un ciclo di affreschi possibilmente attribuibili a Gian Paolo Thanner..
A Salandri, tra le testimonianze storiche presenti sul territorio, si segnala anche il mulino ottocentesco. Abbandonate le tradizionali forme di agricoltura e la funzione di snodo dei piccoli commerci di prodotti locali con i paesi dell’alta valle soprastanti Forame ha oggi, una funzione per lo più residenziale progressivamente ridottasi a causa di un sostenuto spopolamento dovuto all’emigrazione.
LA TERRA DEI CASTELLI
